Disbiosi intestinale (quando il microbiota è alterato)
Gonfiore, stipsi, diarrea
Affaticamento, problemi della pelle
Infiammazioni croniche e disturbi autoimmuni
L'intestino umano ospita una comunità microbica complessa, che comprende diverse tipologie di flora batterica, con diverse funzioni e caratteristiche. Le diverse flore batteriche si trovano distribuite in vari tratti dell'intestino umano, a seconda delle loro caratteristiche e delle condizioni ambientali necessarie per la loro sopravvivenza. Ogni tratto del tratto gastrointestinale ha un ambiente unico in termini di pH, disponibilità di ossigeno e nutrienti, che favorisce la crescita di specifici tipi di batteri.
COSA FARE IN CASO DI DISBIOSI?
Praticare settimanalmente clisma o clisteri
Seguire una dieta specifica per il proprio gruppo sanguigno
Zucchero bianco, di canna, miele, sciroppo d’acero o di agave - Dolci, torte, biscotti, caramelle - Bevande zuccherate e succhi industriali - Pane bianco, cracker, cereali raffinati - Frutta molto zuccherina (es. uva, banane mature, fichi) - Latticini (per il lattosio)
Cereali integrali: avena, riso integrale, farro, orzo, grano saraceno
Pseudocereali: quinoa, amaranto, miglio
Legumi: lenticchie, ceci, fagioli, piselli
Tuberi: patate, patate dolci, manioca
Verdure amidacee: zucca, carote, barbabietole
Pasta e pane integrali
IMPATTO SUL MICROBIOTA INTESTINALE DI UNA DIETA RICCA DI ZUCCHERI
Un'alimentazione ricca di zuccheri può influenzare negativamente la flora intestinale. L'eccesso di zuccheri può favorire la proliferazione di batteri dannosi e ridurre il numero di batteri benefici, alterando il delicato equilibrio del microbiota.
Un microbiota intestinale sbilanciato è stato collegato a vari disturbi digestivi, a un sistema immunitario indebolito e a un aumento del rischio di malattie infiammatorie intestinali (come colite ulcerosa e Morbo di Crohn).
Malesseri cutanei e invecchiamento precoce
L'eccesso di zuccheri nel corpo può favorire la glicazione delle proteine, un processo che danneggia le fibre di collagene e elastina nella pelle. Questo può accelerare il processo di invecchiamento cutaneo e la formazione di rughe.
Inoltre, l'elevato zucchero nel sangue è stato associato a acne e altri disturbi della pelle.
Alcuni studi hanno suggerito che una dieta ad alto contenuto di zuccheri possa influenzare la salute mentale, aumentando il rischio di depressione, ansia e altre condizioni neurologiche. I picchi glicemici possono influenzare i livelli di neurotrasmettitori come la serotonina, che ha un ruolo importante nell'umore e nel comportamento.
Il consumo cronico di zuccheri può anche danneggiare il cervello e aumentare il rischio di malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.
Gli zuccheri favoriscono la crescita della flora batterica saccarolitica, che fermenta i carboidrati, producendo gas intestinali (come metano, idrogeno).
Questo può causare:
Gonfiore
Dolori addominali
Meteorismo
A volte diarrea, ma anche stipsi, se c’è rallentamento della motilità.
Infiammazione e permeabilità intestinale
Un’alimentazione ricca di zuccheri può aumentare lo stato infiammatorio intestinale.
La disbiosi (alterazione della flora) può compromettere la barriera intestinale e contribuire alla “leaky gut” (intestino permeabile).
Troppi zuccheri possono rallentare il transito intestinale, specialmente se l’alimentazione è povera di fibre. Questo porta a:
Stipsi cronica
Feci dure e difficili da espellere
Sensazione di evacuazione incompleta
SINDROME DEL COLON IRRITABILE
La sindrome del colon irritabile può manifestarsi in forme diverse:
IBS-D (diarrea predominante)
IBS-C (stipsi predominante)
IBS-M (mista)
Gli zuccheri fermentabili (noti anche come FODMAPs – es. fruttosio, lattosio, sorbitolo) sono spesso mal assorbiti e fermentati nel colon, scatenandone i sintomi.
STIPSI: ZUCCHERI E TRANSITO LENTO
Una dieta ricca di zuccheri:
Riduce la massa fecale
Rende le feci più secche e difficili da espellere
Può portare a una disfunzione della muscolatura liscia del colon
TRANSITO INTESTINALE: il ruolo della colecisti
Il transito intestinale è il processo attraverso cui il cibo ingerito viene digerito, assorbito e infine espulso. In questo percorso, la colecisti (cistifellea) ha un ruolo fondamentale ma indiretto, legato in particolare alla digestione dei grassi.
Immagazzinare e concentrare la bile prodotta dal fegato
Rilasciare la bile nell’intestino tenue (duodeno) in risposta alla presenza di grassi nel cibo
Ruolo della colecisti nel transito intestinale
Digestione dei grassi Quando ingeriamo grassi, la colecisti rilascia la bile, un liquido ricco di sali biliari. Questi emulsionano i grassi, rendendoli più digeribili da parte degli enzimi pancreatici (lipasi).
Questo processo migliora l’assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili (A, D, E, K).
Stimolazione del transito intestinale
La bile ha un effetto stimolante sulla motilità intestinale. In alcune persone, un’abbondante secrezione biliare può accelerare il transito → causando feci molli o diarrea biliare.
Viceversa, una ridotta secrezione può contribuire a un transito lento e stitichezza.
Influenza sul microbiota I sali biliari modulano la flora intestinale: alcune specie batteriche sono sensibili alla bile, quindi un'alterata secrezione può causare disbiosi.
Funzione | Ruolo nel transito | |
---|---|---|
Secrezione biliare | Stimola la motilità intestinale | |
Digestione dei grassi | Favorisce l’assorbimento, evita fermentazioni | |
Regolazione microbiota | Può prevenire disbiosi batterica | |
Alterazioni (iposecrezione / assenza) | Possono causare diarrea o stipsi |
Tipo di clisma | Indicazione principale |
---|---|
Clisma di acqua tiepida | Per idratare e stimolare l'evacuazione |
Clisma alla camomilla | Azione lenitiva, per colon irritabile |
Clisma al limone | Leggero effetto disinfettante e rinfrescante |
Clisma al caffè | Stimola fegato e bile (protocollo Gerson) |
Clisma con olio d'oliva | Lubrificante per feci molto dure |
BENEFICI
Stimola l'evacuazione
Utile in caso di stipsi occasionale o cronica
Ammorbidisce le feci e ne favorisce l'espulsione
Depura il colon
Aiuta ad eliminare scorie e tossine accumulate
Ottimo come supporto in programmi detox o di digiuno
Calma spasmi e dolori da colon spastico
Riduce meteorismo, crampi, pesantezza
Alcuni clisteri (es. con caffè o limone) stimolano l'attività epatica
Favoriscono il drenaggio delle vie biliari
Il rilascio intestinale ha un effetto di alleggerimento mentale
Aiuta a ridurre ansia, insonnia e tensione emotiva
Il clistere di acqua tiepida o camomilla viene usato nella naturopatia e medicina naturale per abbassare febbre, soprattutto nei bambini o negli anziani
IL MICROBIOTA
Il microbiota intestinale è l’insieme di batteri, virus, funghi e protozoi che vivono in simbiosi nell’intestino, soprattutto nel colon.
Principali funzioni del microbiota
Digestione di fibre e zuccheri complessi → produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA:Acidi Grassi a Catena Corta).
Sintesi di vitamine (K, B12, B1, B6).
Protezione immunitaria: barriera contro patogeni e modulazione della risposta immunitaria.
Regolazione dell’umore: produzione di serotonina (oltre il 90% è prodotta nell’intestino!)
Produzione di gas: Un eccesso di fermentazione dei carboidrati può portare ad un aumento della produzione di gas intestinali, causando gonfiore e flatulenza. Questo fenomeno è comune quando la flora batterica saccarolitica è troppo attiva o non bilanciata.
Squilibrio nella flora intestinale: Se la flora batterica saccarolitica cresce in modo eccessivo o prevale rispetto alla flora proteolitica, può verificarsi un squilibrio microbiotico (disbiosi), con il rischio che i batteri saccarolitici, impegnati nella fermentazione dei carboidrati, non riescano a bilanciare correttamente le attività batteriche necessarie per la digestione delle proteine.
Eccesso di acidi grassi a catena corta (SCFA): Se la fermentazione degli zuccheri è troppo abbondante, la produzione di SCFA potrebbe eccedere e, in alcuni casi, portare ad una maggiore acidità intestinale, influendo negativamente sulla salute del microbioma intestinale.
Possibili problematiche metaboliche: L'intolleranza ai carboidrati, come nel caso di chi soffre di sindrome dell'intestino irritabile (IBS) o intolleranza al lattosio, potrebbe esacerbare la situazione, poiché la flora saccarolitica fermente zuccheri che non sono completamente assorbiti, portando a sintomi gastrointestinali.
Eccesso di fermentazione e ipoglicemia: Una flora batterica saccarolitica eccessivamente attiva potrebbe portare a un'intensa fermentazione, che a sua volta potrebbe generare uno squilibrio glicemico, aumentando i livelli di insulina e quindi riducendo i livelli di glucosio nel sangue (ipotensione), con effetti collaterali come stanchezza o svogliatezza.
Principali tipologie di flora che si trovano nell'intestino
Flora Saccarolitica: Fermenta zuccheri complessi (fibre, amidi). Principalmente nel colon e nel retto.
Flora Proteolitica: Fermenta proteine con la produzione di SCFA. Principalmente nel colon e nel crasso.
Flora Lipolitica: Fermenta i grassi, contribuisce al metabolismo lipidico. La flora lipolitica si trova principalmente nell'intestino tenue, dove i grassi vengono digeriti e assorbiti.
Flora Aerobica: Batteri che necessitano ossigeno, tipicamente nell'intestino tenue. Presenti in piccole quantità nelle aree dell'intestino che hanno una buona circolazione di ossigeno, come l'intestino tenue (principalmente nello stomaco e nel duodeno).
Flora Anaerobica: Batteri che prosperano in ambienti privi di ossigeno, fondamentali nel colon. Principalmente nel colon e nel retto.
Flora Comensale: Batteri che vivono senza effetti negativi. La flora comensale è distribuita lungo tutto il tratto gastrointestinale, ma è più abbondante nel colon e nel retto. Inizia a popolarsi nelle sezioni più alte dell'intestino tenue.
Flora Patogena: Batteri che possono causare malattie se l'equilibrio è disturbato. I batteri patogeni possono essere presenti in piccole quantità nell'intestino, ma in condizioni di disbiosi o quando il sistema immunitario è compromesso, possono proliferare nell'intestino crasso e retto.
Intestino tenue: Flora aerobiaca e alcuni batteri lipolitici (che metabolizzano i grassi).
Flora comensale: Inizia a popolarsi nelle sezioni più alte dell'intestino tenue.
Intestino crasso (colon): Flora anaerobica: Questi batteri sono dominanti e fermentarano fibre alimentari e residui di cibo.
Flora saccarolitica: Trova il suo ambiente ideale nel colon dove le fibre non digerite vengono fermentate.
Flora proteolitica: Si sviluppa soprattutto quando c'è una maggiore assunzione di proteine animali, come carne e latticini.
Prendiamo in considerazione la Flora saccarolitica e la flora proteolitica
Distribuzione della flora batterica nei tratti intestinali
Il numero e la varietà dei microrganismi aumentano man mano che ci si sposta dall’intestino tenue al crasso, per via delle diverse condizioni di pH, ossigenazione e velocità di transito intestinale.
In un microbiota sano flora saccarolitica e flora proteolitica sono ognuna al proprio posto.
Distribuzione della flora saccarolitica
La flora batterica saccarolitica si trova principalmente nel colon (intestino crasso), ed è più concentrata nel colon ascendente e trasverso, dove la maggior parte dei carboidrati non digeriti (fibre, amidi resistenti) arriva dalla digestione dell’intestino tenue.Tratto | Presenza di flora saccarolitica | Ruolo |
---|---|---|
Stomaco | Molto bassa (pH acido) | Quasi assente |
Intestino tenue | Bassa-moderata | Inizia la fermentazione in casi specifici (es. SIBO) |
Colon ascendente | Alta | Forte attività di fermentazione delle fibre |
Colon trasverso | Alta | Continua la fermentazione, produzione di SCFA |
Colon discendente | Moderata | Assorbimento di acqua e metaboliti |
Distribuzione della flora proteolitica
La flora batterica proteolitica si trova principalmente nel colon discendente e nel sigma, ovvero nella parte terminale dell’intestino crasso. È qui che arrivano le proteine non digerite (o le cellule epiteliali desquamate) che i batteri proteolitici fermentano, in assenza di zuccheri.
Tratto | Presenza di flora proteolitica | Note |
---|---|---|
Intestino tenue | Bassa | In caso di patologie (es. SIBO), può aumentare |
Colon ascendente | Bassa | Dominano batteri saccarolitici |
Colon trasverso | Moderata | Inizia a comparire attività proteolitica |
Colon discendente e sigma | Alta | Aumenta la fermentazione delle proteine |
Retto | Moderata | Ultima fase prima dell’espulsione |
FONTI BIBLIOGRAFICHE
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Micha, R., et al. (2017). Global Sodium Consumption and Death From Cardiovascular Causes. Circulation, 135(5), 478-487.
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